Fattore f: Fumo

Fumo passivo: un rischio anche per gli altri
Il fumo di tabacco è uno dei principali fattori di rischio per la comparsa di tumori, malattie cardiovascolari e patologie respiratorie1. Anche i non-fumatori esposti al fumo corrono il rischio di sviluppare queste malattie. Infatti nel loro sangue, nella loro saliva e nelle loro urine è possibile ritrovare derivati della nicotina. Questa molecola non è però l’unica sostanza cui si è esposti in presenza di una sigaretta accesa: gli esperti ne hanno identificate più di 7 mila, fra cui almeno 250 pericolose per la salute2. L’esposizione a queste molecole può avere conseguenze molto gravi, tanto che ogni anno i decessi associati al fumo passivo sono ben 600 mila1.
Il rischio di tumori
Almeno 69 delle sostanze presenti nel fumo di tabacco sono cancerogene. Ne sono esempi l’arsenico, il benzene, il cadmio e il cloruro di vinile. Ad esse si sommano altre molecole sospettate di causare il cancro, come la formaldeide e il toluene. Il fumo passivo è stato a sua volta classificato come agente cancerogeno2,3.
Fra le forme tumorali che possono essere associate all’esposizione al fumo passivo sono incluse quelle che colpiscono il polmone, ma non solo. E’ stata infatti suggerita un’associazione anche tra il fumo passivo e il cancro che può colpire seni paranasali, laringe, faringe, vescica, retto, stomaco, seno e, nei bambini, i linfomi, le leucemie e i tumori al fegato e al cervello1,4,5.
I problemi respiratori
Oltre ad aumentare il rischio di tumore al polmone il fumo passivo danneggia l’apparato respiratorio anche irritando le vie aeree, aggravando così problemi preesistenti o creandone di nuovi2,3. Fra i rischi che si corrono sono incluse infezioni e asma, e, ad essere particolarmente in pericolo, sono i bambini. Il tabacco fumato dagli adulti che li circonda li espone al rischio di infezioni dell’orecchio, raffreddori, polmoniti, bronchiti e asma, rallenta la crescita dei loro polmoni e può scatenare tosse e difficoltà respiratorie che lasciano il bambino letteralmente senza fiato e lo portano ad ammalarsi più spesso2-5. E’ stata inoltre rilevata un’associazione tra il fumo passivo e la sindrome della morte improvvisa del lattante. Sembra infatti che le sostanze presenti al suo interno influenzino i meccanismi di regolazione del respiro nei bambini e che possano essere responsabili delle cosiddette morti in culla5.
I rischi per il cuore
Infine, il fumo passivo è pericoloso anche per l’apparato cardiovascolare. Le stime parlano chiaro: l’esposizione alle sostanze in esso contenute aumentano del 25-30% il rischio di malattie cardiache e del 20-30% quello di ictus2,5. Inoltre dati preliminari suggeriscono che il fumo passivo sia associato all’aterosclerosi e che aumenti il rischio di infarto e ictus2,4,5. Basta anche un’esposizione breve per danneggiare la parete dei vasi sanguigni e promuovere l’aggregazione delle piastrine. I rischi sono ancora maggiori per chi già soffre di una malattia cardiovascolare5.
Nessuna soglia di sicurezza
Così come nel caso dei fumatori, nemmeno per chi respira il fumo passivo esiste una soglia di sicurezza al di sotto del quale l’esposizione può essere considerata innocua2-4. Il fumo andrebbe quindi evitato in ogni sua forma, indipendentemente da chi e per quanto tempo ha acceso la sigaretta.
- Ministero della Salute. “Fumo”.
- National Cancer Institute. “Secondhand Smoke and Cancer”.
- American Lung Association. “Health Effects of Secondhand Smoke”.
- American Cancer Society. “Health Risks of Secondhand Smoke”.
- Centers for Disease Control and Prevention. “Health Effects of Secondhand Smoke”.