Fattore a: Pressione Arteriosa

Fattori di rischio cardiovascolare: cosa fa aumentare la pressione?
Avere la pressione alta mette a repentaglio la salute. Infatti l’ipertensione è un fattore di rischio per infarto, ictus e problemi cardiovascolari che possono mettere in pericolo anche altri organi, come il cervello, i reni e gli occhi1,2. Solo nel 5-10% dei casi (detti di ipertensione secondaria) alla sua base ci sono altri problemi di salute. L’ipertensione essenziale, invece, non è riconducibile a una causa precisa. Anche in questo caso si sa, però, che alcuni fattori di rischio possono favorire l’aumento della pressione1,2.
I fattori di rischio modificabili
Fortunatamente alcuni di questi fattori di rischio sono modificabili. Ciò significa che, agendo su di essi, è possibile ridurre la probabilità di sviluppare l’ipertensione. È questo, ad esempio, il caso della sedentarietà: uno stile di vita inattivo aumenta il rischio di pressione alta e di ritrovarsi in sovrappeso o obesi, a loro volta condizioni che favoriscono un aumento della pressione1-5. Viceversa, praticando un’adeguata attività fisica e perdendo i chili in eccesso è possibile ridurre il rischio che la pressione del sangue aumenti5,6. Altro fattore di rischio modificabile è un’alimentazione poco salutare, soprattutto se ricca di sale e povera di frutta e verdura1-3,7. Infine, anche il consumo regolare di quantità elevate di alcolici, il fumo (sia attivo che passivo) e lo stress possono portare a un aumento della pressione. Tutti questi fattori possono essere combattuti per evitare che a farne le spese siano il cuore, le arterie e gli altri organi minacciati dalla pressione alta1-3,8-10.
I fattori di rischio non modificabili
Altri fattori di rischio per l’ipertensione non sono, invece, modificabili. In alcuni casi, ad esempio, c’è una vera e propria predisposizione ereditaria alla pressione alta: chi ha genitori o parenti stretti ipertesi corre un maggior rischio di sviluppare l’ipertensione1,13. Inoltre, la probabilità che la pressione aumenti cresce all’aumentare dell’età. Alla base di questo fenomeno c’è la perdita di flessibilità dei vasi sanguigni associata all’invecchiamento, che può dare il suo contributo all’aumento della pressione1,14. Anche essere uomo o donna può fare la differenza.
Se, infatti, tra i 45 e i 64 anni l’ipertensione sembra colpire indistintamente entrambi i generi, prima dei 45 anni l’ipertensione è un problema prevalentemente maschile, mentre dopo i 65 anni colpisce una percentuale maggiore di donne1,15.
Stile di vita, un aiuto per tutti
Anche se alcuni fattori di rischio non sono modificabili, nessuno dovrebbe rassegnarsi ad essere iperteso. Infatti agire sullo stile di vita, migliorandolo con scelte alimentari opportune e un’attività fisica regolare aiuta a ridurre le probabilità di diventare iperteso anche per chi è a rischio a causa, ad esempio, dell’ereditarietà1,2. Il modo più adatto per prevenire l’ipertensione è chiedere consiglio al proprio medico, che saprà indicare gli accorgimenti più opportuni a seconda delle condizioni individuali.
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Immagine: File: #72020272 | Autore: HasanEROGLU